IL CONCERTO SARA’ MERAVIGLIOSO

La storia del pianoforte di Andeby

 

Per affrontare la realtà di tutti i giorni l’essere umano ha bisogno di credere anche nell’incredibile. Fa parte della sua natura. Ecco perché in ognuno di noi esistono luoghi magici, luoghi che, pur non avendo mai visto, ci par di conoscere alla perfezione. Sono gli spazi del cuore e della mente, quelli che frequentiamo senza esserci fisicamente perché sono i giardini del nostro intelletto, oasi segrete che conosciamo solo noi e dove crescono le nostre intuizioni migliori, forse la più straordinaria magia che l’essere umano possa realizzare. Protagonista di questo viaggio nel mondo dell’“irreale” è un pianoforte particolare, assolutamente inutilizzabile dalle dita di molti, ribelle a qualsiasi tentativo di accordatura, ma capace di regalare melodie celestiali se a sfiorarlo è un’anima illuminata da affinità elettiva.


LIBRI Venerdì 01 luglio 2022 al Teatro Der Mast la presentazione de «Il concerto sarà meraviglioso - La storia del pianoforte di

Andeby»
























Brescia Oggi

MERCOLEDÌ 29 GIUGNO 2022


Funari, magìa del suono e dell'intreccio

Sette capitoli come le note: in copertina il chiaroscuro di una tastiera fotografata da Eros Mauroner.

Affrontare l'imprevisto. Affidarsi alla sorte, fidarsi di sé e accogliere l'inatteso... A qualcuno succede. A chi non smette di coltivare quella «meraviglia» che è ricerca continua; è ascolto delle voci, anche di quelle segrete; è spinta a «credere anche nell'incredibile». Succede ne «Il concerto sarà meraviglioso - La storia del pianoforte di Andeby» (Phasar pagine 99 euro 12), l'ultima prova letteraria di Augusto Funari, apprezzato medico scrittore. Un racconto ricco di suggestione e

movimento, coinvolgente sin dalla copertina: il lucente chiaroscuro dei tasti di uno Steinway (fotografia di Eros Mauroner) ben introduce a un gioco narrativo sospeso tra finzione e realtà, «concretezza magica» e talento tecnico. Un intreccio di «Musica e anima, note e appassionamento, silenzi e tumultuose sensazioni» dice la prefazione di Roberta Morelli assessora in Loggia e Sandra Morelli, presidente

dell'Associazione Arnaldo. Una storia strana, spiazzante e misteriosa a tratti, filante e chiara nel suo disegnare dubbi e sogni, svolte e sorprese. Il Pianista protagonista è bravo, preciso e rigoroso; il suo Impresario, abile e odioso, è capace di alti slanci organizzativi. Sfide straordinarie come - per un rimpiazzo improvviso - la nuova proposta: partire subito per Stoccolma, preparare - in tre giorni! - il secondo concerto di Rachmaninov, suonarlo alla presenza addirittura della Regina di Svezia; il tutto con un'orchestra sconosciuta e con uno sconosciutissimo pianoforte in disuso: un rottame, pare... O forse no. Una narrazione in 7 capitoli come le note, che trasporta il lettore dentro gli spazi aperti della creatività tra verità onirica e Bellezza variamente declinata. C'è «l'oblio trascendente» tra i lillà in fiore dalle suore di Andeby («Villaggio dello Spirito») e c'è un incredibile furto, la polizia di Malmö e soprattutto la forza (diabolica?) di un pianoforte che si fida - e si affida - a chi sa.

Presentazione prevista venerdì alle 17.30 al Teatro Der Mast..

Piera Maculotti







   


Caro Augusto, ho ricevuto il tuo libro,"Il concerto..." , con tanto di dedica. Grazie! L'ho voluto subito leggere prima di scriverti e manifestarti la mia impressione di lettore dilettante: credo che sia veramente "meraviglioso", dunque in perfetta linea con il titolo. Oltretutto, si riferisce al 2° concerto di Rachmaninov che io amo in modo particolare! L'immagine della copertina, poi, è davvero suggestiva, e credo che farà un buon servizio al libro. Credo inoltre che il romanzo sia profondo, prezioso per chi lo legge, delicato nei toni e pieno di misura, pur nell'enfasi di una trovata letteraria che sa di mistico, di sovrannaturale, di cui però tu offri una spiegazione logica: "anche per queste cose irragionevoli, esiste uno spazio dove l'inspiegabile trova spiegazione". Oltre che "meraviglioso", mi pare anche oggettivamente e "maledettamente" bello!


Prof. Marco Jannucci